Virus HIV e AIDS: li conosci davvero?


Il primo dicembre di ogni anno si celebra la giornata mondiale contro l'AIDS, se ne parla sempre molto di HIV e AIDS ma non è mai abbastanza.
Perciò qui di seguito un breve vademecum su le cose più importanti da sapere sul virus dell'HIV.

Che cos'è?

Il virus dell'immunodeficienza umana (HIV, sigla dell'inglese Human Immunodeficiency Virus) è un retrovirus che causa infezione da HIV che, se non trattata, provoca da sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)

I virus dell'immunodeficienza umana sono due: HIV-1 e HIV-2; entrambi si trasmettono per via parenterale, per contatto sessuale e per trasmissione verticale madre-figlio, ed entrambi sono la causa dell’AIDS. 
L'HIV-1 è diffuso in tutto il mondo ed è responsabile della pandemia.
L'HIV-2 si trasmette con minor facilità, il periodo di latenza è maggiore,  è diffuso in Africa occidentale ed è meno virulento.
Il virus inizialmente era diffuso tra gli scimpanzè , ma a partire da metà del '900 si è iniziato a diffondere anche tra gli esseri umani.
La diffusione maggiore e iniziata negli anni '80 quando è stato individuato.

L'Hiv  è un virus che attacca e distrugge, in particolare, un tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4, responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. Il sistema immunitario viene in tal modo indebolito fino ad annullare la risposta contro altri virus, batteri, protozoi, funghi e tumori.


L'infezione da Hiv non ha una propria specifica manifestazione, ma si rivela attraverso gli effetti che provoca sul sistema immunitario. La presenza di anticorpi anti-Hiv nel sangue viene definita sieropositività all’Hiv. Pur con una infezione da Hiv, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia opportunistica. Sottoporsi al test Hiv è, quindi, l'unico modo di scoprire l'infezione.


L'Aids (Acquired immune deficiency sindrome) identifica uno stadio clinico avanzato dell'infezione da Hiv. È una sindrome che può manifestarsi nelle persone con HIV anche dopo diversi anni dall’acquisizione dell’infezione, quando le cellule CD4 del sistema immunitario calano drasticamente e l’organismo perde la sua capacità di combattere anche le infezioni più banali (infezioni/malattie opportunistiche).

Come si trasmette?
Le vie di trasmissione del virus HIV-1 sono :

PARENTERALE   

  • Sangue
  • Liquor

La trasmissione per via ematica avviene attraverso trasfusioni di sangue infetto o attraverso lo scambio di siringhe infette.
La trasmissione attraverso il sangue rappresenta la principale modalità di diffusione dell’infezione nelle persone dedite all’uso di sostanze per via iniettiva. L’infezione avviene attraverso la pratica, diffusa tra i consumatori di sostanze, di scambiarsi la siringa o altro materiale utilizzato per iniettare la droga; questo materiale può contenere piccole quantità di sangue che può essere infetto se uno dei partecipanti è Hiv positivo. 
Possono essere veicolo di trasmissione dell’Hiv anche gli aghi usati, e per questo motivo è indispensabile l’utilizzo di aghi sterili monouso anche per le pratiche di agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing.



SESSUALE 

  • Liquido seminale
  • Secrezioni cervico-vaginali
  • liquido pre-eiaculatorio

La trasmissione per via sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da Hiv. I rapporti sessuali, sia di tipo eterosessuale che omosessuale, non protetti dal preservativo, possono essere causa di trasmissione dell’infezione. La trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti  e le mucose. La trasmissione è possibile anche se le mucose sono integre. 

MATERNO-FETALE

  • Latte materno
  • Transplacentare
  • Parto

La trasmissione da madre a figlio, detta trasmissione verticale, può avvenire durante la gravidanza, durante il parto, o con l’allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa del 20%. Tuttavia è possibile ridurre tale rischio al di sotto del 2% somministrando la zidovudina alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime sei settimane di vita. Per stabilire se è avvenuto il contagio il bambino deve essere sottoposto a controlli ripetuti in strutture specializzate entro i primi sei mesi di vita. 


Come NON si trasmette il virus

Il virus non si trasmette attraverso:
  • strette di mano, abbracci, vestiti
  • baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci
  • bicchieri, posate, piatti, sanitari, asciugamani e lenzuola
  • punture di insetti.
Il virus non si trasmette frequentando:
  • palestre, piscine, docce, saune e gabinetti
  • scuole, asili e luoghi di lavoro
  • ristoranti, bar, cinema e locali pubblici
  • mezzi di trasporto.
Per ridurre il rischio di trasmissione sessuale dell’Hiv:

Nei rapporti penetrativi usare il preservativo maschile (condom) o femminile (femidom) in modo corretto, ovvero sin dall’inizio del rapporto.


Nei rapporti orali usare il preservativo o il dental dam (fazzolettino in lattice, letteralmente "diga dentale"). Si può ridurre il rischio, anche se non lo si elimina del tutto, evitando liquido seminale in bocca e non praticando il cunnilingus in presenza di sangue mestruale.

Assumere correttamente la profilassi pre-esposizione (PrEP)

Condurre una relazione monogama o esclusiva, in cui entrambi i partner sono sieronegativi all’Hiv e non hanno altri comportamenti a rischio al di fuori della coppia.

Tra gli efficaci metodi di prevenzione va annoverata la terapia antiretrovirale. Non si corre rischio di contrarre l’Hiv se si hanno rapporti sessuali non protetti con una persona con Hiv in terapia antiretrovirale efficace (con carica virale nel sangue non rilevabile da almeno sei mesi).

La pillola, la spirale e il diaframma sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno nessuna efficacia contro l’Hiv e altre infezioni sessualmente trasmesse.

L’uso di siringhe o di altri oggetti taglienti in comune con altre persone costituisce un potenziale rischio di contagio, pertanto, è necessario utilizzare siringhe sterili monouso, così come in caso di agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing vanno utilizzati aghi monouso e sterili.

Principali vie di trasmissione in Italia:

                                    1982            2006

scambio di siringhe        77,1%          14,8%

rapporti non protetti       8,1%             69%


Diagnosi


Per sapere se si è stati contagiati dall’Hiv è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-Hiv che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Il test dell'Hiv è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entra in contatto con questo virus.
Per la diagnosi sono anche disponibili test rapidi che possono essere effettuati su sangue (basta una goccia) o saliva. Il risultato è disponibile in pochi minuti, ma è necessaria una conferma con prelievo ematico in caso di risultato dubbio o reattivo (positivo).
La legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test HIV sia effettuato con il consenso della persona interessata. Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio è opportuno effettuarlo.
Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi sanitari non serve ricetta medica, è gratuito e anonimo. La legge prevede che il risultato del test venga comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Le persone straniere, anche se prive del permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano.

Terapia
La terapia antiretrovirale consiste nella somministrazione di farmaci specifici, che bloccano la riproduzione del virus nelle cellule, riducendo, di conseguenza, la quantità di virus che circola nell’organismo.

Esistono diverse classi di farmaci, che, combinate tra loro, controllano il virus e consentono alle persone con Hiv di avere una buona qualità di vita, grazie anche al minor impatto sull’organismo e ai minori effetti collaterali.

Le evidenze scientifiche dicono che le prospettive di vita per chi oggi scopre di avere l’Hiv ed entra subito in terapia sono simili a chi non ha l’Hiv.

La terapia che da almeno 6 mesi mantiene persistentemente la carica virale (cioè la quantità di virus presente nel sangue/secrezioni) a livelli non misurabili rende altresì nulla la possibilità di trasmettere il virus ad altri. 



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