La nascita del sé - Maternità in rubrica

MATERNITA’ IN RUBRICA
La nascita del sé bambino


“Tutto di colpo è cambiato; non mi trovo più nella mia piccola e calda casetta.
Il mondo intorno a me è cambiato. Non sono più cullata nella mia piscina calda.
Dopo la mia nascita sono stata avvolta con delle cose calde e ruvide. Quando sono avvolta in queste
cose, mi sento di nuovo al sicuro, quando invece sono tutta nuda ho tanta paura.
Le voci sono tanto forti e mi fanno paura e non sento più quella voce dolce che sentivo prima. Tengo
gli occhi chiusi perché la luce è davvero forte e mi dà molto fastidio.
In questo momento sto piangendo, voglio far capire che ho paura, mi sento persa, non conosco ciò
che mi circonda e mi sento in pericolo. L’unico modo che conosco per comunicare con il mondo è
piangere e spero che qualcuno mi aiuti.
Dopo un po’ qualcuno mi prende e finalmente sento un odore e una voce familiare, è lei, la riconosco.
Non so bene chi sia ma con lei mi sento al sicuro. Tra le sue braccia sento il “tum, tum” del suo cuore,
la sua voce, il suo odore. La luce è meno forte e anche i rumori sono spariti, adesso sono più tranquilla
e non piango più. Ho fame e cerco di farlo capire alla mamma; muovo la testa e la lingua.
Dopo un po’ vedo davanti a me una grande cosa tonda e scura che ha lo stesso odore della mia cara
piscina calda. Il mio istinto mi dice che è lì che troverò da mangiare e così spalanco la bocca e inizio
a succhiare e, piano piano, inizio a bere qualcosa di buonissimo e con un sapore che già conosco.
Il mondo intorno a me è tutto sfuocato, vedo solo colori e forme.

L’unica cosa che vedo e ricordo è il volto della persona che mi culla e mi nutre, la stessa persona che
mi chiama sempre “amore mio”.

La costruzione dell’identità del bambino è un processo che avviene per tappe.
Il neonato, alla nascita, non ha dei confini definiti che lo differenziano da ciò che lo circonda.
Vive un’esperienza di fusione con la madre a tal punto da poter affermare che “non esiste un
bambino senza la madre” (Winnicott, 1953).
Daniel Stern, psichiatra e psicoanalista, noto esponente dell’
Infant Research, asserisce che lo
sviluppo del bambino sia reso possibile grazie alle particolari esperienze che avvengono all’interno
delle interazioni tra il bambino e i suoi
caregiver, ossia coloro che se ne prendono cura
soddisfacendone i bisogni affettivi, fisiologici e relazionali.
Il modello teorico alla base del contributo di Stern è la teoria dell’attaccamento, elaborata da
Bowlby (1969), secondo la quale il bambino possiede sin dalla nascita una naturale tendenza alla
ricerca e al mantenimento della relazione con l’altro. È proprio questa spinta motivazionale che
guida l’evoluzione individuale e rende possibile l’interiorizzazione di un’immagine di Sé e dell’altro
sulla base di dinamiche che si instaurano all’interno delle relazioni con le figure primarie e che,
successivamente, accompagnano la persona nel corso della propria vita.
Secondo Stern (1985), inoltre, il bambino possiede dalla nascita un
Sè Emergente, il cui percorso può
essere ostacolato o facilitato sin dalle prime esperienze relazionali. Lo sviluppo del Sé avviene per
tutto l’arco di vita, ma si concentra soprattutto in una zona di massimo potenziale che attraversa
quattro stadi, distribuiti nei primi due anni di vita:

1. Senso del Sé Emergente - dalla nascita fino ai 2 mesi circa: Il bambino sperimenta il mondo
come ricco di stimoli sensoriali non correlati, che gradualmente impara ad integrare
insieme.
2. Senso del Sé Nucleare - dai 2 ai 6 mesi: Intorno ai due mesi, l'organizzazione dell'esperienza
sensoriale del bambino gli consente primi ricordi episodici integrati. Ciò fa sì che il bambino  possa iniziare a organizzare esperienze future (“quando piango, la mamma arriva e mi nutre”) che userà per arrivare a generalizzazioni sul cosa aspettarsi dal suo ambiente. In questo processo, il bambino diventa anche consapevole delle proprie caratteristiche (sè-invariate), acquisendo un senso di un sé centrale come entità distinta da altri oggetti/persone nel suo ambiente.
3. Senso del Sé Soggettivo - dai 7 ai 15 mesi: Intorno ai sette mesi, il bambino inizia a rendersi
conto che i suoi pensieri e le sue esperienze sono distinte da quelle di altre persone.
4. Senso del Sé Verbale - dai 15 -18 mesi in poi: Intorno ai 15 mesi, il bambino sviluppa la capacità di rappresentazione simbolica e linguaggio, che favorirà l'intersoggettività.

Dunque, un ruolo centrale nel determinare lo sviluppo delle strutture psichiche sarebbe svolto dalle
relazioni interpersonali che continuano a svolgere un ruolo fondamentale durante tutto il corso
della nostra esistenza. Il bambino appare predisposto fin dalla nascita ad interagire con il mondo,
mostrando preferenze per alcuni stimoli come la configurazione del volto umano, il suono e le

modificazioni del tono della voce, distinguendo la madre da un estraneo fin dalle prime settimane
di vita!
Il bambino appare ricercare il livello di stimolazione che si addice al suo fare interno ed una madre
ricettiva mostrerà di riuscire a sintonizzarsi con i suoi bisogni. Si costruisce così
una danza interattiva
fatta di ritmi e caratteristiche formali che appartengono solo a quella specifica diade
(Stern, 1998),
dando vita ad un sistema di regolazione di tipo preverbale, possibile matrice delle successive
competenze relazionali del bambino, nonché dei primi nuclei della sua personalità.



Cosa avviene subito dopo la nascita?

“Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per
almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare,
offrendo aiuto se necessario.”

L’unica necessità dei neonati sani nei primi minuti di vita è di essere asciugati, avvolti con telini caldi
e stare a contatto pelle/pelle con la loro mamma, così da favorire l’
imprinting, ovvero la registrazione cerebrale della prima immagine vista dal bambino alla nascita e delle sue percezioni sensoriali.
Ogni altra routine, oltre a non essere utile, è di ostacolo al
bonding e pertanto dovrebbe essere rimandata.
Il bonding è un processo fisico, emozionale, ormonale, di legame, relazione e d’accudimento tra
madre, bambino e padre. Inizia nel periodo prenatale, si consolida alla nascita e continua per il primo
anno di vita, creando le basi per la futura relazione di attaccamento tra genitori e bambino e per
tutte le successive relazioni sociali e affettive future del bambino stesso.

Favorire il bonding, con il contatto pelle a pelle subito dopo il parto, presenta notevoli vantaggi:

Migliora l’avvio dell’allattamento al seno

migliora l’orientamento del bambino nel trovare il seno materno ed attaccarsi, beneficiando da subito del colostro 

rende più duraturo l’allattamento al seno
riduce il rischio di depressione materna
riduce il pianto e il consumo di energia
favorisce un’adeguata termoregolazione
aiuta la stabilizzazione metabolica del neonato

permette la colonizzazione del neonato coi germi materni attraverso lo skin to skin

Il legame madre-bambino si sviluppa attraverso i sensi:

  • L’odore: la mamma e il bambino si riconoscono dall’odore; il colostro ha un odore simile al liquido amniotico.
  • Temperatura: il neonato non è in grado di auto-termoregolarsi, quindi la temperatura corporea della mamma è la temperatura ideale per mantenere quella del piccolo.
  • Voce: il bambino riconosce la voce della mamma, la mamma riconosce il pianto del suo bambino.
  • Contatto Visivo: “il primo sguardo non si scorda mai”, gli occhi del neonato sono fatti per mettere a fuoco dai 17 ai 30 cm, che è esattamente la distanza che c’è tra il viso della mamma e del bambino tenuto in braccio! Inoltre, egli è attratto dai contrasti e mette a fuoco cose rotonde e scure (come il capezzolo della mamma e gli occhi).

In particolari condizioni del neonato, il bonding può non realizzarsi da subito, o realizzarsi
parzialmente. In tali casi è comunque possibile ripristinare questa mancata “sincronia” attraverso la
promozione del tocco, del contenimento, del massaggio (ad esempio, ad una madre che ha partorito
con un taglio cesareo con anestesia generale, non appena sveglia, andrebbe dato il neonato nudo
da tenere in braccio a contatto pelle a pelle per almeno un’ora).

Dopo circa due ore dal parto, il neonato passa in uno stadio di sonnolenza o di vero e proprio sonno,
recupera le forze e la sua percezione del mondo si riduce fin quasi ad annullarsi: questo è il momento
per sottoporlo alle routine assistenziali senza temere di disturbarlo.


Cosa c’è da sapere sull’allattamento?

L'allattamento è il processo con il quale una femmina di
mammifero nutre il proprio neonato dalla nascita, e durante il
primo periodo di vita, attraverso la produzione e l'emissione di
latte dalla mammella grazie alla suzione diretta del cucciolo dal
capezzolo. L'allattamento materno risulta il modo fisiologico per
nutrire e accudire il figlio nel periodo iniziale di vita ed è una delle
caratteristiche fondamentali di tutti i mammiferi, essere umano
compreso, ereditata fin dal triassico superiore.
Definizione tratta da Wikipedia




Le raccomandazioni dell’OMS sull’allattamento sono:

  •  Contatto pelle a pelle ininterrotto e prolungato nell’immediato post parto;
  • Prima poppata entro le prime due ore di vita;
  • Rooming-in durante la degenza ospedaliera e a casa;
  • Allattamento a richiesta e senza limiti di tempo per la poppata;
  • Riconoscere e rispondere in modo adeguato ai segnali precoci di fame del bambino;
  • Informazioni corrette e aggiornate sull'allattamento;
  • Fiducia e sostegno alle competenze materne;
  • Chiedere subito aiuto competente in caso di necessità;
  • L’allattamento deve essere esclusivo al seno fino al 6° mese, con l’introduzione graduale di
    cibi solidi in modo complementare;
      

  • Proseguire l’allattamento per 2 anni e oltre, se mamma e bambino lo desiderano.

Allattamento esclusivo significa che il bambino non riceve altre bevande o alimenti al di fuori del
latte materno. Può assumere, se necessario, vitamine, minerali e farmaci.
La maggioranza dei bambini allattati esclusivamente al seno succhiano almeno 8-12 volte nelle 24
ore, comprese le poppate notturne.

Interferiscono con un corretto allattamento esclusivo al seno:

– Dare al bambino qualsiasi bevanda o alimento diversi dal latte materno
– Dare al bambino il ciuccio
– Mettere un limite al numero di poppate

– Mettere un limite al tempo di attacco al seno e alla durata delle poppate

L’allattamento è anche una fonte di calore, intimità e contatto, importanti per lo sviluppo fisico ed
emozionale del bambino.

Il latte materno:

– È l’alimento ideale per soddisfare i bisogni di crescita e di sviluppo del bambino
– Riduce il rischio di allergie e altre patologie come il diabete giovanile o l’obesità
– È pronto all'uso e non ha bisogno di essere preparato

– Aumenta le difese immunitarie del bambino

Il latte della madre si adatta in modo perfetto ai bisogni individuali del bambino, cambia per soddisfare i bisogni che cambiano del bambino. 

Tutte le mamme, eccetto una piccolissima percentuale con problemi riconosciuti, possono produrre latte a sufficienza e anche di più. Una mamma ben sostenuta e informata sarà sicuramente una madre in grado di allattare serenamente il suo bambino.
Bisogna sapere che il seno è formato da ghiandole che rispondono al meccanismo della domanda e offerta: più si allatta e più si produce, più il seno non viene svuotato e meno produce! L’unica cosa al mondo che aumenta davvero la produzione di latte è attaccare più spesso il bambino, creando uno scambio nutritivo ed interattivo che pone le basi per un corretto sviluppo identitario.


Al prossimo articolo!



Bibliografia e Sitografia
Bowlby, J., (1969) Attaccamento e perdita, Vol. 1: L’attaccamento alla madre (1969), tr. it.
Boringhieri, Torino 1976;
Stern D.N (1985), Il mondo interpersonale del bambino, tr. It. Bollati Boringhieri, Torino, 1987
Winnicott D.W., (1953) Oggetti transizionali e fenomeni transizionali, in Gioco e realtà, Armando,
Roma, 1974;
https://www.neuropsicomotricista.it/argomenti/596-tesi-di-laurea/il-tnpee-nell-attivitaeducativo-preventiva/2972-lo-sviluppo-del-bambino-da-0-a-3-anni-nella-letteratura-scientifica-inrelazione-a-diversi-autori.html
https://www.psicologi-italiani.it/psicologi/area-pubblica/il-lavoro-dello-psicologo-e-dellopsicoterapeuta/daniel-stern-i-quattro-sensi-del-se-nello-sviluppo-psichico-del-bambino.html
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_303_allegato.pdf

 https://www.uppa.it/nascere/neonato/sviluppo-della-vista/

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