Le mestruazioni nei primi del novecento
Foto della mia nonna Maria Marini |
Uno degli argomenti che mi sta più a cuore è il ruolo della donna nella società del passato, in particolare qual era la considerazione delle mestruazioni e della gravidanza nel passato.
Ancora oggi le mestruazioni sono considerate un tabù, ma
sicuramente rispetto a 60 anni fa si sono fatti enormi progressi.
La donna è da sempre considerata un essere instabile e
fragile proprio a causa delle perdite mensili di sangue e degli sbalzi umorali
legati a esso. Riguardo alle mestruazioni le leggende metropolitane e i falsi
miti non supportati da evidenze scientifiche sono stati innumerevoli e ancora
oggi molte persone credono a queste cose.
In quest’articolo ho voluto raccontare come vivevano le
mestruazioni le donne vissute nei primi del novecento e quali erano i limiti e
i divieti a loro imposti dalla società durante quei giorni.
Ho chiesto di aiutarmi per raccogliere informazioni alla
Sig. Annamaria Rapagnà, presidente dell’Ass. Culturale Vecchio Borgo e
curatrice del Museo della Cultura materiale di Montepagano.
Io abito a Montepagano un paesino del comune di Roseto degli
Abruzzi in provincia di Teramo, situato tra le campagne e il mare, nel quale
tra i primi anni del novecento e gli anni ’60, si usavano ancora i pannolini di
cotone e lino, a differenza degli Stati
Uniti in cui si usavano già gli assorbenti usa e getta.
Prima del menarca le bambine non avevano idea di cosa
fossero le mestruazioni e nel momento in cui arrivavano, era quasi un trauma,
poiché non si era assolutamente preparati a questa evenienza, era compito di
una delle donne della famiglia, la mamma o la nonna o la zia, di spiegare loro
cosa stava succedendo.
Appena si perdeva sangue, ignorando cosa fosse, la ragazza
si rivolgeva alla mamma, quest’ultima spiegava velocemente che era diventata
una signorina (femmne) e che non bisognava dirlo a nessuno, soprattutto agli
uomini, era una cosa molto sconveniente e che altrimenti si era considerate
poco di buono. Le donne prendevano dal corredo i rotoli di panno in cotone,
spesso tessuto dalle stesse donne che li utilizzavano, erano tagliati, piegati
e posti con l’ausilio di una cinta in vita e fermati da spille da balia.
Qui di seguito alcune immagini del web degli assorbenti di panno tenuti dalla cinta. Potete vedere alcune pagine di riviste americane dove si vendevano per corrispondenza tutto il necessario: cinte, panni, mutande e perfino una specie di grembiule che serviva a non sporcare i vestiti.
Nessuno ti spiegava come funzionava il ciclo mestruale e ormonale, le mestruazioni erano considerate una cosa sporca e immorale, non si conosceva la sua funzione biologica e perfino il termine “ mestruazione” era sconosciuto.
Rispetto a oggi erano giorni di grande disagio, l’assorbente
fatto con i panni di cotone era ingombrante, scomodo, poco igienico e difficile
da cambiare, ci si sporcava facilmente e spesso ci si metteva gonne con più
strati per evitare di sporcarsi.
Andare a lavorare era ancora più faticoso, in fabbrica non potevi assentarti per cambiarti l’assorbente e spesso lavoravi molte ore completamente sporche, solo se c’era qualche collega solidale potevi farti coprire, di nascosto ci si cambiava mettendo l’assorbente sporco, avvolto in un giornale, dentro la borsa.
operaie del tabacchificio di Roseto 1950 |
Le donne che lavoravano in campagna avevano ancora più difficoltà, lavorare molte ore sotto il sole, in mezzo alla campagna, nella sporcizia, non potendo ne sedersi ne cambiarsi.
Lavoranti della sarta Bettina di Montepagano 1955 |
Impagliatrici inizi del '900 |
Prima degli anni ’60 nella maggior parte delle case non c’era
l’acqua corrente e bisognava lavare i panni nella fontana, perciò le ragazze si
svegliavano all'alba e senza farsi vedere andavano a lavare gli assorbenti. Bisognava
sciacquarli più volte poi stenderli al sole e risciacquarli per cercare di
sbiancare il tessuto. Quando si lavava, era importante che i vestiti e le
camice degli uomini non venissero a contatto con gli assorbenti e che nessuno li vedesse
sporchi di sangue.
Nel periodo mestruale le ragazze avevano spesso dolori come
noi, ma i farmaci spesso non erano efficaci o non si avevano, avvolte, si
cercava di alleviare con la camomilla e di solito si lavorava sotto dolore
anche in campagna. La figura di riferimento cui rivolgersi in caso d’irregolarità
delle mestruazioni era la levatrice (mammina) che non aiutava la donna solo in
gravidanza, ma era pronta ad aiutare anche le giovani ragazze.
Foto e diplomi delle due levatrici di Monteagano |
Le ragazze in quei giorni si sedevano in chiesa negli ultimi
banchi, per paura di essere viste con la gonna sporca o non andavano a ballare, per paura che la spilla da balia si aprisse e un lembo dell’assorbente potesse
sporgere dalla gonna.
La credenza popolare più diffusa era quella per cui le
ragazze con il ciclo potevano rovinare le conserve di pomodori, verdure sott’olio,
maiale o frutta, quindi non potevano toccarli a meno che non infilassero nella
cintura o tra i capelli un chiodo arrugginito.
Le persone che forse vivevano con più difficoltà le
mestruazioni erano le suore, per loro
era un enorme tabù e non ne potevano parlare, in convento lavavano gli
assorbenti nelle bacinelle e venivano numerati per distinguerli più facilmente
quando venivano stesi.
Solo nel dopoguerra con l’arrivo degli americani si diffusero gli assorbenti usa e getta e più tardi i tamponi, fu un grande cambiamento e migliorò molto la vita delle donne. Erano un po’ diversi rispetto a quelli in commercio oggi, ma sicuramente meno ingombranti e scomodi rispetto ai panni di cotone. Non andavano lavati, si cambiavano velocemente, ci si poteva muovere liberamente senza paura che le spille cedessero ed erano più igienici.
Sicuramente per tutte noi oggi le mestruazioni sono un
disagio, ma dobbiamo ricordarci i grandi passi avanti fatti rispetto al passato
e quanto siamo fortunate noi donne del 21° secolo.
Tutto il materiale fotografico è stato recuperato o attraverso internet o nel Museo della Cultura Materiale di Montepagano.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, a presto dalla vostra ostetrica di fiducia.
Dott.ssa Rosamaria Sestili
Sitografia:
https://www.focus.it/cultura/storia/come-si-faceva-una-volta-senza-assorbenti
http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/storia/2016/03/08/news/la_scienziata_che_sfato_le_leggende_sul_ciclo-3007639/
https://www.ilpost.it/2016/10/17/cosa-si-usava-per-le-mestruazioni-dal-1900-a-oggi/
https://www.letteradonna.it/it/articoli/attualita/2016/10/18/levoluzione-dellassorbente/24163/
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