Tumore del collo dell'utero e Pap test




Il cancro del collo dell’utero (o della cervice uterina) è al secondo posto nel mondo, dopo quello della mammella, tra i tumori che colpiscono le donne.


Il tumore è causato da un’infezione persistente da papillomavirus umano (HPV), che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente soprattutto nelle persone giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, quando invece l’infezione persiste nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell’utero che possono evolvere in cancro.
Esistono molti tipi diversi di virus HPV e il rischio di cancro dipende fortemente da alcuni tipi ben identificati: ad esempio i virus HPV 16 e HPV 18 sono considerati tra i più pericolosi.
Il lasso di tempo tra infezione e sviluppo del tumore è lungo ed è possibile intercettare e trattare le lesioni prima che degenerino.  Dato che sia le infezioni che le lesioni possono non dare alcun segno clinico ed essere quindi inapparenti, è necessario eseguire alcuni esami specifici per identificarle. Gli screening sono programmi di sanità pubblica offerti alla popolazione generale che offrono la possibilità di effettuare esami specifici per identificare precocemente lesioni pre-cancerose in modo da trattarle e risolverle.
Per approfondire l'argomento visita questa pagina del ministero della salute.

Il test impiegato finora nello screening per il cancro del collo dell’utero è il Pap-test.
Deve essere effettuato da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni ogni tre anni. Secondo le prove scientifiche disponibili è questo infatti l’intervallo di tempo che rende massimi i benefici dello screening e riduce al minimo i costi e le visite richieste.




Il Pap-test consiste in un prelievo di una piccola quantità di cellule del collo dell’utero, eseguito strofinando sulle sue pareti una spatolina e un tampone.


Il pap-test è possibile eseguirlo con lo screening gratuito presso i consultori, alle donne tra i 25 e i 64 anni viene dato un appuntamento ogni 3 anni, altrimenti si può eseguire presso gli ambulatori ospedalieri o presso centri analisi privati. Il pap-test è eseguito o dall'ostetrica o dal ginecologo, che aiutandosi con uno speculum esegue il test strofinando sulle collo dell'utero la spatolina e un tampone  mentre la donna è in posizione ginecologica.



Le cellule prelevate, dopo essere state sottoposte a un particolare processo chimico, vengono analizzate al microscopio per valutare la presenza di alterazioni, che possono essere indice di una trasformazione in cellule tumorali.


Se il Pap-test non evidenzia nessuna anomalia, la donna viene invitata a ripetere l’esame dopo tre anni.



Se invece il Pap-test risulta positivo, vale a dire nei casi in cui l’analisi al microscopio mostra la presenza di cellule con caratteristiche pre-tumorali o tumorali, il protocollo dello screening per il cancro del collo dell’utero prevede l’esecuzione di esami di approfondimento.


In primo luogo la donna è invitata a eseguire una colposcopiaSi tratta di un esame che, attraverso l’utilizzo di un apposito strumento permette la visione ingrandita della cervice uterina. In tal modo il medico è in grado di confermare la presenza di lesioni pretumorali o tumorali e valutarne l’estensione.
Alla colposcopia può far seguito una biopsia, cioè un prelievo di una piccola porzione di tessuto anomalo da sottoporre a un’analisi che confermi definitivamente le caratteristiche esatte della sospetta lesione.

Il Piano Nazionale Prevenzione 2014-2018 ha dato indicazione a tutte le Regioni di introdurre il test HPV in sostituzione della citologia come test di primo livello nello screening cervicale entro il 2018. Il nuovo test di screening si baserà sulla ricerca dell’infezione dell’HPV ad alto rischio. Il prelievo è simile a quello del Pap-test. L’esame dovrà essere effettuato non prima dei 30 anni ed essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni
Se il test HPV risulta positivo la donna dovrà sottoporsi ad un Pap-test. 
Se anche questo è positivo la donna dovrà sottoporsi a colposcopia. 
Se invece la citologia non presenta alterazioni importanti la donna ripeterà il test HPV dopo un anno.
Dai 25 a 30-35 anni l’esame di riferimento rimane il Pap test da eseguirsi ogni tre anni .


Se avete più di 25 anni e non avete mai fatto un pap-test, andate ad informarvi presso i consultori per sapere com'è gestita nella vostra regione la compagna di screening per il tumore della cervice.
Come dice il detto:" prevenire è meglio che curare" perciò è meglio farsi ogni tanto questo piccolo test gratuito, che dover scoprire un giorno di dover combattere contro un tumore.
Questo è un estratto delle linee guida del ministero della salute riguardo il tumore del collo dell'utero e il suo screening. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=27&area=Screening


Per maggiori informazioni chiedi al medico o alla tua ostetrica di fiducia.
Ostetrica Rosamaria Sestili

Commenti

Post più popolare

Muco cervicale

Come sta il mio bambino? Gli strumenti dell'ostetrica

Bimbo podalico...cosa si può fare per farlo girare